Nuovo prodotto
Mosaico, 20x20 cm.
Venus 4: ispirato alle serigrafie della raccolta “Strip Street Series” di Ladislav Sutnar. Realizzato con tessere in pasta vitrea, provenienti dalla Fornace Storica Orsoni di Venezia. Colori: rosa, rosa scuro, rosso, nero e blu reale.
Ogni mosaico può essere completato con una cornice a scelta tra: legno trattatato e cerato con impregnante all'acqua effetto sbiancato o testa di moro; oppure, con cornice in ferro ossidato per addattarsi meglio al vostro ambiente e gusto personale.
Ulteriori informazioni in "Dettagli" e "L'Opera".
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Mosaico realizzato con tessere in pasta vitrea "Venus": ispirato alla raccolta "Strip Street series" di Ladislav Sutnar.
Scheda Tecnica:
Materiale supporto: legno
Misure del mosaico:20 x 20 cm
Tutti i mosaici possono essere montati sulla cornice a scelta in legno o in ferro.
Cornice a passe-partout in legno di abete dipinto a mano con impregnante all'acqua trasparente cerato: effetto sbiancato/scuro: tinta "testa di moro";
dimensioni totali: 30x30 cm,
altezza 2 cm
o
cornice in ferro ossidato,
dimensioni totali: 20x20 cm,
spessore 0,2 cm, altezza 5cm.
Il designer Ladislav Sutnar (1897-1976) emigrò dalla Cecoslovacchia agli Stati Uniti nel 1940, e prese in affitto a New York una stanza di un appartamento al terzo piano, sulla 52a strada, tra Quinta e la Sesta Avenue. Alla sua prima notte fu abbagliato dalla realtà della città in totale contrasto con le sue lontane origini. Ai suoi occhi si svelava il mondo della strada con le sue dubbie forme d'intrattenimento: vendita di alcolici, linguaggio osceno e volgarità fisica. L'essere umano smascherato dalla ricerca di tentazioni. Questa nuova società si muove davanti ai suoi occhi al ritmo oscillante dei club notturni e al bagliore dei neon rossi e viola riflessi sul cielo notturno, una visione che lo affascina e influenza da quel momento il suo lavoro artistico. All'inizio degli anni '60 pubblica "Strip Street Series" un'audace collezione di dodici serigrafie erotiche anche chiamata "manifesti senza parole" ( "posters without words" o "Venus" e "JoyArt" ) che viene, come quella strada trasformata dal boom edilizio, purtroppo presto dimenticata. La ricordano le sue stesse parole che accompagnano le sue opere:" In questi tempi squilibrati, dalla società fredda e alienata", ha scritto, "se i dipinti possono suscitare delle emozioni, la missione è compiuta."
Sutnar capì il coraggio di Tom Wesselmann, cosi come le figure di Matisse e il messaggio diretto della policromia di Saul Bass diventando un pioniere della progettazione artistica. Un incontro esplosivo di stile, colori, edonismo e danze della fertilità che folgorano lo spettatore. E tutto questo lo chiamò "JoyArt".
Vetro e metalli preziosi insieme per regalare un goccio di luce e colore.
Amo le Donne, tutte le donne.
La mia prima collezione è dedicata a loro, ispirata ai grandi artisti che le hanno rappresentate.
È un viaggio lunghissimo,
che inizia con i luoghi in cui si è cullata la mia anima e conduce a volti nuovi e insoliti dell'arte.
Iniziò tutto con una cartolina, scovata nel bookshoop di un museo, molti anni fa.
Come in un viaggio..